Continua l’opera di valorizzazione del territorio e del suo patrimonio storico, artistico e culturale avviata dal Comune di Marino grazie ai fondi europei messi a disposizione dalla Regione Lazio in contesto bandi PLUS – piano locale urbano di sviluppo – e realizzata nell’ambito del POR FESR Lazio 2007/2013, Asse V – Attività V1.
Ad entrare in gioco è questa volta il Piano del Colore che prevede interventi su immobili di proprietà comunale di elevato valore storico architettonico.
Interessate dal progetto redatto e diretto dall’architetto Emanuela Lauri, le facciate (esterne ed interne al perimetro del cortile) di Palazzo Colonna, sede dell’Amministrazione comunale, simbolo e immagine della città.
Poi la facciata della biblioteca comunale Vittoria Colonna che conta un patrimonio librario di 23mila volumi (di cui oltre 3mila per ragazzi) ed è sede del Centro di Documentazione Locale del territorio castellano, custodendo documenti e immagini che testimoniano eventi, personaggi, cultura e tradizioni del Comune di Marino e dei comuni dei Castelli Romani. Al suo interno più di 1500 audio-libri di letteratura mondiale, utili per ciechi e ipovedenti.
Comprese nel progetto di recupero inserito nel PLUS anche le facciate del Ninfeo e il muro di recinzione di Villa Desideri.
«Gli interventi in programma, alcuni dei quali già avviati – spiega il vice sindaco Fabrizio De Santis – hanno come obiettivo primario la riqualificazione dell’immagine della città. Le aree interessate dalle opere di riqualificazione – continua – rappresentano il nucleo della vita sociale, commerciale e culturale della nostra città oltre che i luoghi dove hanno sede le più importanti manifestazioni. Beneficiaria ne sarà tutta la comunità marinese. Questo perché la valorizzazione e il recupero del centro storico, uno dei punti prioritari del nostro programma di governo in ambito urbanistico – afferma ancora – va intesa anche quale strumento grazie al quale riscoprire l’originario linguaggio culturale della città di Marino, in cui tutti possono recuperare il valore della storia come fattore della propria identità».